Brian Weiss, Molte vite, un solo amore – La riscoperta

Di tutti i libri da Vivaio che ho preso in considerazione, dal momento di apertura del gruppo omonimo su Facebook, questo di Brian Weiss era proprio quello più distante, ai limiti del… “bando”. Lungi da me l’idea di creare una specie di Indice dei libri da leggere o meno (l’hanno già avuta e con esiti disastrosi), ma sicuramente non l’avrei incluso nella lista di quelli da crescita.

C’è un motivo abbastanza serio, oltre ai pregiudizi che ho costruito, per questo.

Il libro mi è stato regalato da un amico anni fa, e mi piacque abbastanza. Per quanto l’argomento fosse affascinante (reincarnazione, riconoscimento delle anime, anime gemelle), qualcosa non quadrava affatto e non avevo desiderio alcuno di andare a vedere di cosa si trattava.

Passarono anni e libri, e io mi dimenticai del titolo.

Arriviamo all’autunno 2016. A me e Agnese viene proposta l’opportunità di presentare il percorso Di Due, Uno, insieme agli strumenti di Access Consciousness presso la libreria Mondadori di Pinerolo, martedì 8 novembre. Unica richiesta: proporre il titolo di un libro “in linea” con i nostri argomenti. Ne scelsi uno, ma presto mi accorsi che non poteva adattarsi alla Mondadori. E quando pensai ad un titolo in alternativa, dopo anni di silenzio, esplose Molte vite, un solo amore, come un fuoco d’artificio solitario nel buio. E non ebbi nemmeno bisogno di cercarlo, tra gli scaffali. Volevo altro, e questo si buttò praticamente in braccio da solo. Coincidenze, coincidenze.

In breve. Superai le resistenze e lo rilessi.

Ho trovato un contenuto equilibrato, molto in risonanza con quello che sento e percepisco ora, contrariamente alle aspettative. E’ bene spazzar via e lasciar andare qualunque aspettativa e qualunque ricordo che finiamo per attaccare ai libri, prima e dopo averli letti. E se per caso non ci riusciamo, un paio di strumenti di Access Consciousness® aiutano a meraviglia.

Brian Weiss è un nome ultra noto per la sua attività di psichiatra che, nel corso della propria carriera rigorosamente nel nome della scienza e dell’approccio empirico, aggiunge alle proprie competenze gli studi sulla reincarnazione e l’abilità nell’ipnosi regressiva. Sono proprio tre pazienti che possiamo considerare punti di svolta nella sua vita, che gli fanno vedere un altro lato del grande gioco, e con prove difficili da sconfessare per un’impostazione scientifica come la sua.

Prima di Molte vite, un solo amore, Weiss scrisse un altro libro, Molte vite, molti maestri, che condensava la sua lunga esperienza di terapia con una paziente di nome Catherine che riuscì a regredire a vite passate e a fornirgli, come tramite di energie potenti note come “Maestri”, una serie incredibile di informazioni preziose e fondamentali. Fu il suo primo approccio con l’argomento reincarnazione, che fino a quel momento rifiutava, e il primo momento in cui si accorse che non si trattava di favole.

In Molte vite, un solo amore, Brian Weiss mette al centro una coppia di pazienti, Elizabeth e Pedro. Quando iniziano a frequentare il suo studio, nessuno dei due conosce l’altro: sono nati in paesi diversi, hanno vite ed educazione diversi. Ascoltando le loro difficoltà, guidandoli nelle regressioni alle vite precedenti, lo psichiatra scopre innegabili prove che entrambi si erano già conosciuti e amati, e cercati e ritrovati, vita dopo vita, in ruoli, epoche e sessi diversi. In quella attuale non si erano ancora rincontrati, ed erano ben lontani dal sospettare dell’esistenza l’uno dell’altro. Stavano entrambi cercando una stabilità sentimentale che continuava a sfuggire, per motivi incomprensibili, vista l’età giovane, lo spirito brillante e il bell’aspetto. Saranno l’ascolto e la competenza paziente del dottor Weiss che li condurranno ad affrontare e superare la causa delle loro angosce.

E’ difficile condensare in poche righe tutta la mole di informazioni che il libro contiene, nella sua forma apparentemente leggera del racconto dei pazienti. Colpisce molto l’approccio equilibrato e sereno della narrazione, che conduce ad addentrarsi in argomenti poco facili da accettare sul serio, come la reincarnazione, il passaggio dalla morte, il ritornare sulla terra, l’esistenza di una cosiddetta anima gemella, il carico spesso doloroso lasciato dalle esperienze fatte in altri tempi e altri luoghi. Parlo di accettazione vera e propria di questi concetti, facendoli parte dei propri pensieri e del proprio modo di vivere. Finché si accettano nei film e nei romanzi che si sono moltiplicati sul tema (e alcuni anche molto belli, come L’altro delitto, 1991, con Kenneth Branagh, Emma Thompson e Robin Williams), tutto scorre tranquillo. Quando si parla di considerarle come parte degli infiniti elementi delle nostre realtà, qualcosa si inceppa. Sembra tutto troppo campato in aria, troppo “romanzesco”. Tuttavia… da dove parte la maggior parte dei romanzi? 😀

Tornando al libro, oltre ad essermi riappacificata con un autore interessante, ho trovato una visione molto ampia e molto equilibrata dell’Anima, delle esperienze su questa terra, e sulla stessa questione dell’anima gemella, che talvolta viene caricata di aspettative e romanticismi tutti umani e decisamente pesanti da sopportare, alla lunga.

Per quanto l’argomento principale sia proprio Un amore, l’etichetta dell’anima gemella appare poco, e quasi mai in questi termini. Non c’è chiusura o limitazione, come il titolo potrebbe indicare: per quante vite tu possa passare, dovrai sempre e solo fare riferimento ad un solo amore. È vero che le Anime si incontrano, si amano, si perdono, si ritrovano, cercandosi, ma non c’è nessuna sofferenza in questo, nessun carico di ansia ed aspettativa: se non si ritrova quell’Anima che arriva dalla stessa radice, addio felicità e realizzazione! Quanto più ampia è la prospettiva considerata: il numero di esperienze affrontate, superate, ripetute, imparando e assimilando lezioni, crescendo davvero dentro, senza alcuna traccia di timore o di solitudine.

Quando guardiamo dentro le vite rievocate di Elizabeth e Pedro, si respira a pieni polmoni di fronte all’apertura e all’ampiezza del messaggio che trasmettono: non siamo soli, mai, e la nostra vita è DAVVERO infinita, espansa, senza limiti…