I soldi non sono un problema, il problema sei tu! Scosse, smottamenti, trasformazioni…

Gary Douglas, come ho ricordato nel post dedicato a Sii te stesso, cambia il mondo, è il fondatore di Access Consciousness, questo portale di strumenti e di tecniche pratiche che sta liberando me e la mia vita da innumerevoli gabbie mentali, psicologiche e metaforiche.

Come ho potuto sperimentare in innumerevoli occasioni nell’universo Access, l’opera di liberazione e sfrondamento dei pesi inutili inizia proprio dal titolo. E iniziamo già bene, con una provocazione che suscita un fastidio simile a quando si riceve un pizzicotto: un dolorino fulmineo e intenso, che è in grado di far sparare un’irritazione altrettanto intensa e durevole.

Almeno, questo è l’effetto che ha avuto su di me. Leggendo il titolo con tono supponente e pesante – non sono i soldi il problema, sei tu! – ho fatto partire la reazione a caldissimo: ah, ci risiamo con le accuse! È sempre colpa mia, eh? E a seguire, quello che aveva tutta l’apparenza di una lamentela petulante. Ma insomma, lo so che tutto dipende da me, lo so lo so lo so, ma perché me lo rinfacciano tutti, ma non può essere colpa di qualcun altro, così, tanto per cambiare… ?

Le prime scosse all’impalcatura, tanto per far uscire allo scoperto una serie di convinzioni e limitazioni ingabbianti al massimo, piccole creaturine lamentose che amano infilarsi negli interstizi bui dei nostri palazzi interiori e crearsi solidi nidi da cui far partire le loro azioni di disturbo e di abbassamento della forza vitale.

Quando arrivano libri d’energia come questi, per loro sono scosse telluriche di enorme magnitudo che allargano crepe sottili e inarrestabili, che poi finiscono per crescere. Non le amano. Non le amano affatto. Soprattutto perché, dopo essersi resi conto di ospitare queste questi elementi depotenzianti, comincia a sorgere il dubbio che forse c’è un altro modo per intendere la vita, la realtà e la questione soldi, al centro di questo libro.

A questo punto, le scosse sono diventate sobbalzi e smottamenti che danneggiano seriamente le impalcature. Ho riletto di nuovo il titolo e ho ascoltato la voce di Gary Douglas dalle pagine. È così che ho scoperto di poter interagire con i libri di Access: non si leggono solo, si ascoltano, si vivono, si mangiano e ci si trasforma di conseguenza. Tutto questo, però, dopo un semplice passo: la scelta di essere disposti ad aprirsi all’energia del testo e di chi l’ha scritto. Tutto è scelta, e non è una “regola di Access Consciousness”. È uno strumento che abbiamo dalla nascita, e che usiamo piuttosto superficialmente talvolta, e tante altre fingiamo di non averlo.

Il tono che mi sembrava supponente e accusatorio era solo nella mia testa. All’autore non interessa minimamente giudicare chi lo legge o lo ascolta, poiché ha rinunciato ad avere punti di vista su quello che le persone intorno a lui dovrebbero essere, fare, credere, agire, vivere. Gli interessa molto di più mostrare che tutto quello che normalmente pensiamo e riteniamo dell’argomento soldi è solo una piccolissima parte delle infinite varianti di cui potremmo godere, se solo ampliassimo la visione, e fossimo disposti a… non averne.

Sembra contraddittorio. Per la mente logica e umana, lo è. Per il nostro sapere, per nulla. È solo una delle possibilità. E il contenuto del libro sfiora l’assurdo, per come siamo abituati a pensare e ad approcciare il tema soldi, almeno nella maggioranza dei casi. Un esempio: siamo abituati a sentire, pronunciare, leggere, scrivere, parlare, deplorare la mancanza di soldi. Il denaro è quasi sempre mancante, nelle nostre vite. È una spina nel fianco, non ci fa dormire, non ci fa rilassare, non ci fa pensare ad altro. Sembra che sia una delle condizioni principali del vivere. Non sei vivo, se non hai problemi di soldi.

Tuttavia… i cosiddetti “problemi” arrivano anche quando c’è abbondanza, o persino eccesso di soldi. Nessuno sano di mente considererebbe un problema avere un surplus di denaro, non su questa terra. Ma è proprio così? Ecco… a questa domanda non mi sono sentita di dare una risposta secca. Non avevo mai considerato questa possibilità. E nemmeno molte altre di quelle descritte in seguito.

Cosa fa e cosa dice Gary, nel libro? Toglie i paraocchi. Spalanca finestre e porte, costringe a guardare a 360°, fa alzare gli occhi dalle punte delle proprie scarpe, porta chi lo legge e ascolta in uno spazio vuoto senza regole e sbarramenti, fa venir voglia di uscire e mettere in pratica subito tutto quello che consiglia nel libro. Fa venir voglia di aprire il portafoglio e guardare la cartamoneta dentro come se fosse la prima volta, e non più come un nemico sotto mentite spoglie. Il vero messaggio rivoluzionario in questo libro è che… i soldi non sono né un problema, né un nemico creato apposta per torturarci.

Tuttavia…

Siamo disposti a crederlo? Siamo disposti a rinunciare a tutta la nostra bellicosità nei confronti dell’argomento denaro e viverlo in tutt’altro modo? Siamo disposti a fare e a vivere ancora tanto, tanto altro? Come per il libro di Dain, qui non si danno formule magiche, spiegazioni logico-scientifico-matematiche, invocazioni a sacri dei pagani dell’abbondanza. L’esperienza di vita e l’approccio completamente opposto a quello comune sono la fonte principale da cui Gary attinge ed espone senza stancarsi.

Se avete iniziato a passare le frontiere diventando voi stessi, come invita Dain, allora potete continuare a farlo anche in questo caso, e scoprire che avreste sempre voluto visitare quei posti dietro alle barriere. Se vi sembra impossibile e impensabile liberarvi delle vostre opinioni sui soldi, perché è sempre stato così, tutti stanno così, e la dura realtà dei fatti è così… accantonate il libro e dimenticatevi del titolo. Se invece avete voglia di puntare su qualcos’altro di nuovo, leggetelo, anche più volte, e tenetevelo vicino per un po’. Vi dirà cose sempre nuove, anche se le parole rimangono immutate, persino a distanza di poche ore dall’ultima lettura.