Ritratto di donna

Il titolo è banale, ma mi è stato suggerito… dall’ambiente. Sono diversi giorni che mi gira in testa questo interrogativo: cos’è davvero una Donna? E uso apposta il maiuscolo, perché rappresenta una sorta di grande figura dotata di tratti caratteriali amplissimi, che prendono le sembianze, i colori e le dimensioni di tutte le donne di tutto il mondo.

Ieri sono inciampata in questa citazione: “Le donne davvero potenti non spiegano perché vogliono rispetto. Semplicemente non perdono tempo con chi non glielo darà.” (Sherry Argov)

Mi sono gettata su questa frase con tutta me stessa, massacrandola di domande. Partendo dal riconoscere che mi piace, mi risuona, e sono altamente concorde con il suo messaggio, i momenti successivi sono stati un fiorire di domande. Questo è un vivaio, ed è normale che qualcosa venga seminato e fiorisca ogni giorno. 😀

Prima di tutto: cosa vuol dire essere una donna davvero potente? E cosa vuol dire potente? In cosa? E… soprattutto, cosa vuol dire essere una Donna?

E su questa mi sono soffermata, perché richiama e risuona con una massa di riflessioni nascenti. Come se fosse un’altra perla che s’infila spontanea e leggera accanto alle altre della collana che sto creando.

Dovremmo sapere tutti cos’è una Donna, e anche cos’è un Uomo. E di risposte ce ne sono, in abbondanza. Nessuna di queste, però, mi soddisfa perché appartiene a qualcosa che sta rapidamente diventando vecchio, obsoleto e ristretto, ogni giorno che passa. Sono giorni di risveglio, questi, che lo accettiamo o meno, che ne siamo consapevoli o meno, ma sono momenti di transizione verso un mondo completamente nuovo e ripulito. Non sono parole New Age. Sono parole che derivano dall’ esperienza sulla pelle, dal cuore che batte in un altro modo, dagli occhi che notano altri particolari, dalle orecchie che cercano di ascoltare altri messaggi.

Dietro la domanda (e non solo quella) Cos’è davvero una Donna? sono fiorite quattro serate, dedicate all’ armonizzazione tra energia maschile e femminile, (Di Due, Uno) seguendo i movimenti della luna, insieme ad Agnese Giagnetich (dai un’occhiata alla pagina Con chi collaboro, e a quella Per-corsi, se ne volete sapere di più), in cui è venuto fuori un ritratto interessante. A prima vista, l’aggettivo maschile sembra non c’entrare minimamente nulla. In realtà, fa parte delle fondamenta di una Donna, così come quelle di un Uomo. Sono principi energetici, non ruoli sessuali, e se manca uno, manca la vita.

Ora so cos’è una Donna, allora?

Sì. No.

Sì. È un immenso affresco, un arazzo intessuto di milioni di fili, alcuni coloratissimi, altri più bui della notte, ma tutti delle fibre del diamante.

No. Non ho ancora finito di distinguere tutti i fili…

Potrei scrivere dodicimila post, e non riuscire ancora a dipingere con esaustività un ritratto vero e completo di una Donna. Cos’è una Donna? Cosa vuole dire essere una Donna? Iniziamo dall’anatomia, dalla psicologia, dal comportamento, ecc. ? Da dove inizio a raccontare di questa Donna?

Posso provare a dipingere questo arazzo, servendomi dei miei amati libri e delle loro capacità tutte particolari, di fare da specchio e da bussola per far emergere e recuperare quelle conoscenze che abbiamo già dentro, e che pensiamo di dover trovare fuori.

 

E’ un’opera complessa, ci vorrà tempo, e ci vorranno molte strade. Alcune lunghe, altre corte, altre asfaltate e lisce, altre piene di buche e fango, per non parlare di sassi e detriti vari.

Cominciamo a prendere una direzione?

Quella che mi si è aperta davanti è proprio quella che parte da Sherry Argov, e da uno dei suoi libri più noti, La magnifica stronza. Il titolo in inglese è anche più stordente: Why Men Marry Bitches.

La questione “stronzi” e relativo significato, in positivo e negativo, è già venuta fuori diverse volte. Abbiamo imparato che si tratta di un insulto, ma se rovesciamo il punto di vista (e chi mi conosce sa che mi piace farlo quasi sempre), diventa, se non una lode, l’indicazione di qualcosa di positivo per sé, soprattutto.

Perché è magnifica, questa stronza del libro? Perché è una donna che si realizza, e che, soprattutto SCEGLIE. E la scelta è una parola chiave importantissima e molto, molto potente, quando la si usa e la si mette in pratica. E’ una donna che sceglie il meglio per sé, e nei rapporti con l’altro sesso non si lascia confinare in un solo ruolo, quello della principessa da risvegliare, o della crocerossina troppo ansiosa di curare, compiacere, dedicarsi senza nulla in cambio.

La Magnifica, la protagonista, vi sembrerà talvolta aggressiva. Magari vi richiamerà alla mente qualcuna delle quattro amiche di Sex and The City. Pensate all’ambiente in cui vive, molto maschile, maschilista, e volto al “combatti, o sarai sopraffatto”, piuttosto tipico della mentalità pragmatica americana. Sembra lontana dalla donna che accoglie, serena pacificatrice, madre che nutre e che negozia.

Questi sono lati, manifestazioni dell’energia femminile, tutti. Oltre a questi solari, ce n’è uno che sta al buio, la Donna Oscura, la Donna Selvaggia, che non esce fuori spesso, perché non è controllabile. E’ una forza della Natura.

Se si riesce a filtrare la sua forza, portandola alla luce piano piano con consapevolezza, non dimenticando mai che è necessario unire, e non più separare, le energie, allora il risultato sarà una Donna Magnifica. Una integra, che contatta tutte le sue energie e le sue forze (compresa quella maschile, non tralasciamola).

Riprenderò il discorso sulla Magnifica Stronza, perché ha moltissimo da offrire e soprattutto da far “rivedere”. Al di là delle parole, c’è un intero mondo.

Abbiamo appena iniziato a tratteggiare il canovaccio di questo sorprendente ritratto…